Il presepe di Preghena in Trentino, una storia di Natale e amicizia

Preghena è un piccolo paese nella parte nord Ovest della Val di Non che da quattro anni a questa parte nel periodo di Natale diventa un po’ più unico e speciale.
Questa è una di quelle storie perfette da raccontare a Natale perché è una storia di amicizia, di volontà e di entusiasmo, ma è anche una storia che ha il profumo del legno, il suono di chiacchiere e risate e poi, ha tutti i colori della montagna.
È la storia di tre amici, Vito, Silvestro e Giorgio, tre ragazzi un po’ cresciuti che si conoscono da sempre e non si annoiano mai, tre spiriti diversi ma che hanno in comune la stessa energia e quella voglia di fare continua, che è un po’ un carattere comune di certa gente di montagna.
Il primo presepe nel 2017
Così, quattro anni fa, di ritorno da una serata passata insieme Vito (Datres, che è anche lo scultore del Bosco delle fate) propone ai suoi due amici di realizzare insieme, per il paese, un presepe, anzi una Natività, da allestire in piazza. Dovrebbe essere qualcosa fatto da loro, creato con le loro mani, pensato, immaginato e realizzato un po’ per volta, durante l’anno nel tempo libero e, cosa non banale, a loro spese.
Silvestro e Giorgio nemmeno ci pensano prima di dire sì.
Il primo progetto ha preso forma così, in un attimo, una sera quasi a ridosso dell’inverno, seduti al tavolo del laboratorio di Vito.
Realizzano la prima Natività nel 2017 e i tre amici subito capiscono che quel tempo passato insieme è come un’iniezione di energia, di voglia di fare.

I presepi del 2018 e del 2019
Da quel primo progetto si definisce un team di lavoro che funziona benissimo, anche con l’aiuto di Damiano, il figlio di Vito che mette in campo le sue competenze tecniche.
È Damiano l’aiuto pratico in progettazione che mancava e che è fondamentale per mettere in ordine tutte le idee e i pensieri che i tre amici mescolano e discutono, sempre tenendo conto delle capacità e conoscenze l’uno dell’altro.

Dal primo progetto al secondo, il passo è segnato da un mercatino di artigianato a Ortisei in Alto Adige che i tre visitano quasi per caso e dove si fa strada l’idea di scolpire i protagonisti del prossimo presepe in tre dimensioni e a grandezza quasi reale.

Così, dopo un anno di lavoro ritagliato nelle sere libere, l’anno seguente, nella piazzetta antistante la chiesa del paese, viene allestita una grande Natività in una capanna che era una volta di legno punteggiata di un mare di piccole stelle bellissime.

Una rappresentazione poetica che ha incantato tutti e che in molti forse credevano sarebbe stata definitiva, ma invece per i tre amici era solo l’inizio di un progetto di presepe che cresce.
E a inizio anno nuovo erano già a discutere su come creare il presepe dell’anno dopo. Tornano al mercatino di Ortisei e insieme scelgono anche la statuina di un pastore alla quale Vito si ispirerà per creare un nuovo pezzo del presepe.

Il terzo presepe era raccolto in due lanterne giganti che sembravano appese ai lampioni della piccola piazza con un effetto sospeso di leggerezza, un vero racconto di Natale. Una rappresentazione delicata e allo stesso tempo imponente, una storia da leggere con gli occhi, piena di dettagli e cura.
Il presepe di Preghena nel 2020
Il 2020 è un anno difficile, anche lavorare al progetto diventa complicato ma i tre amici riescono a farlo e anche quando la fortissima nevicata di inizio dicembre sembra impedire loro di proseguire con l’allestimento, i tre si rimboccano le maniche e spalano la neve per arrivare in piazzetta a completare il lavoro!
Quello di quest’anno è un altro presepe straordinario con una struttura realizzata con 1200 metri lineari di listelli in legno a sezione quadrata che creano una capanna che sembra irradiare luce. Una capanna ampia che contiene la Natività, gli angeli, la nuova statua di una pastorella e alcuni animali, un vero presepe che cresce.

C’è da scommettere che i tre amici stanno già cominciando a pensare quale sarà il prossimo presepe e alla prossima gita ad Ortisei per scegliere insieme l’ispirazione per la prossima statua da scolpire (che Vito di solito inizia con molti mesi di anticipo) e anche a come crescerà ancora questo progetto bellissimo di amicizia e generosità.
Vito Datres, Giorgio Pancheri e Silvestro Maninfior sono per noi i protagonisti di questa storia di Natale. L’energia e l’entusiasmo con cui portano avanti un sogno, che è anche un regalo alla comunità, è un segno bello di positività e grande generosità.
Sappiamo che, di questo genere di atteggiamento avremo tutti bisogno nel prossimo futuro e questa, alla fine, ci sembra anche una storia di speranza nel saper mantenere vivi e attivi i sentimenti umani migliori, quelli di apertura verso gli altri.
