Al Burrone Giovanelli, l’avventura, la cascata e la via ferrata
Vicino a Mezzocorona, a due passi dalla Val di Non c’è un’escursione super affascinante da mettere in lista tra quelle che vale la pena fare, quella del Burrone Giovanelli.
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Intitolata al medico appassionato di montagna che agli inizi del ‘900 aveva scoperto e lavorato alla sua definizione, il percorso del Burrone Giovanelli prevede dei tratti di via ferrata piuttosto emozionanti. La via che sale tra le rocce è davvero avventurosa e le cascate una vera emoziona intensa.
Ve la raccontiamo perché non è considerata una via ferrata difficile e può essere fatta anche dai bambini ma solo se adeguatamente attrezzati e accompagnati da una persona esperta. Ricordiamo però che questo genere di escursioni non è da affrontare in modo improvvisato. Non solo è necessaria l’attrezzatura completa ma anche la corretta attenzione e preparazione per affrontare il percorso in modo sicuro.
Un grazie speciale a Caterina Lavieri, senza il cui contributo non avremmo potuto realizzare questo articolo. Clicca qui per vedere la sua gallery
Dove si trova il Burrone Giovanelli
Il Burrone Giovanelli si trova vicino a Mezzocorona in Trentino, tra le montagne che dalla Piana Rotaliana salgono alte e imponenti e dividono la piana dalla Val di Non. Qui sulla mappa
La via ferrata si imbocca dalla località Ischia, sulla sponda sinistra del fiume Noce, si lascia la macchina nel comodo parcheggio e si trovano subito le indicazioni per la partenza della via ferrata.
Per raggiungere in macchina la partenza della via ferrata, da Mezzocorona seguire via Cesare Battisti verso Mezzolombardo, appena prima del ponte svoltare a destra su una stretta strada asfaltata fino al parcheggio. Qui le indicazioni su Google Maps
La via ferrata Burrone Giovanelli
Dal parcheggio, dove si trovano già le indicazioni, è possibile seguire il sentiero segnalato salendo subito a destra, oppure continuare dritti sulla stradina asfaltata per un breve tratto, fino ad arrivare al laghetto Ischia, e solo allora cominciare a salire verso destra.
Imboccando il sentiero segnalato che sale da subito, si entra nel bosco, si segue il sentiero 505 e camminando si arriva dopo circa 15 minuti al punto di partenza della via ferrata che si insinua presto tre le pareti alte di roccia.
Il sentiero è stretto, lo si percorre rimanendo in sicurezza agganciati al cordino ancorato nella roccia, e dopo poco ci si trova nella forra davanti a una piccola cascata. Si attraversa il corso d’acqua e sulla destra ecco il punto di partenza della salita, guardando in su si scorge subito una lunga scala.
Questa prima scala, divisa in due parti, è particolarmente impressionante! È un tratto esposto e praticamente verticale, ma non ci sono particolari difficoltà tecniche (ovviamente si sale in sicurezza con l’attrezzatura da ferrata).
Chi ha fatto spesso il percorso dice che se si riescono a passare bene queste due prime scale, il resto della via ferrata si affronterà tranquillamente. Se invece superarle sembra una sfida troppo difficile è possibile evitarle seguendo il sentiero 505 A (il bivio si imbocca prima di arrivare alla base della via ferrata).
Una volta in cima, la bellissima vista sulla Piana Rotaliana ripaga della fatica di questo primo tratto abbastanza impegnativo.
Da qui si segue un bel tratto di sentiero attrezzato che porta nuovamente all’interno della forra. Dopo aver sceso una piccola scaletta, si attraversa nuovamente il rio e si sale all’interno del burrone sulla sponda opposta, ma questa volta su un tratto con cambre metalliche (che sono degli scalini metallici sporgenti, fissati nella roccia).
Si sale ancora all’interno del burrone, che in questa parte è davvero suggestivo, si è infatti stretti tra le pareti di roccia, dalle quali filtra davvero poca luce.
Ancora un po’ di salita, e si arriva finalmente alla cascata più alta che, con il suo salto di quasi 100 metri, siamo sicure vi lascerà senza parole!
Da qui, c’è ancora un tratto attrezzato con l’ultima scala che porta al punto in cui il percorso prosegue come un normale sentiero nel bosco. Si continua a salire fino a raggiungere il bait dei Manzi (858 m), una piccola baita a ridosso del bosco che è un po’ come la casetta del bosco delle favole.
Qui si può fare una piccola pausa seduti sulla panchina fuori dalla baita, prima della discesa.
La discesa
Una volta arrivati al Bait dei Manzi si possono seguire due diversi percorsi per la discesa. Svoltando a sinistra si segue la Strada delle Longhe, il percorso più corto che in circa 45 minuti vi riporterà nella piana in località Ischia, proprio alla partenza della via ferrata.
Seguendo invece l’indicazione verso destra, sul sentiero 506, si farà un giro più lungo raggiungendo la località Monte di Mezzocorona in circa 45 minuti. Da qui si può scendere a valle prendendo la funivia, oppure a piedi seguendo il sentiero molto panoramico che conduce nel centro di Mezzocorona (circa 1 ora e mezza). Per raggiungere la partenza della via ferrata, però, da qui c’è ancora da percorrere un bel tratto (2 km e mezzo, 40 minuti circa), a meno che non vi siate organizzati con due macchine.
Tempi, lunghezza e dislivello
- PARTENZA: Mezzocorona, località Ischia (234 m circa)
- ARRIVO: Bait dei Manzi (858 m)
- LUNGHEZZA SALITA: 1,9 km circa
- LUNGHEZZA DISCESA su Strada delle Longhe: 4 km circa
- DISLIVELLO VIA FERRATA: 480 m circa – in salita
- DISLIVELLO INTERO ITINERARIO: 650 m circa – in salita, saranno in discesa al ritorno
- TEMPI SALITA: 2 ore – 2 ore e mezza circa – il tempo di percorrenza può variare a seconda del passo e delle soste
- TEMPI RITORNO su Strada delle Longhe: 1 ora e 40 minuti circa
- SENTIERI: sentiero EEA Burrone Giovanelli 505, poi Strada delle Longhe
ATTENZIONE! Anche se si tratta di una via ferrata abbastanza semplice, adatta anche a chi è alle prime armi con questo tipo di escursioni, bisogna comunque attrezzarsi nel modo giusto. Se non sai quale attrezzatura potrebbe servirti e non conosci le basi per affrontare il percorso in modo sicuro, ti consigliamo di rivolgerti ad una guida o di percorrere la ferrata con una persona esperta.