4 cose da sapere sul gruppo delle Maddalene, le montagne verdi della Val di Non

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Forse le montagne meno conosciute della Val di Non, nel gruppo delle Maddalene c’è un mondo da esplorare tra pascoli verdi, malghe, sentieri e panorami che tolgono il fiato. Qui ti raccontiamo di queste montagne verdi e un po’ selvagge, scoprile insieme a noi e lasciati incantare.

Dove sono?

Il gruppo delle Maddalene si trova tra la Val di Non e la Val d’Ultimo, le sue cime sono il confine naturale tra le province del Trentino e dell’Alto Adige. La catena si estende dalla Val di Rabbi ad ovest, precisamente dal passo Rabbi in corrispondenza del lago Corvo, fino al Passo Palade ad est.

I paesi della Val di Non che si trovano ai piedi delle Maddalene, sul versante sud del gruppo, sono Cis, Bresimo, Livo, Rumo e i comuni della Val di Non tedesca (Deutschnonsberg) Proveis, Lauregno e Senale all’estremo est della catena.

gruppo delle maddalene-valdinon

 

Perché si chiamano Maddalene?

Pare che il nome provenga da una tradizione del mondo rurale legata alla festa di Santa Maria Maddalena che cade il 22 luglio. Sembra infatti che molti dei pascoli della zona venissero chiamati Maddalene per indicare che lo sfalcio dell’erba in quelle zone non si iniziava mai prima del 22 luglio.

Sopra al limite del bosco in tutta la catena ci sono infatti piccoli valloni con bellissimi pascoli verdi. Soprattutto in primavera e nella prima parte dell’estate camminare tra i prati di quel verde intenso è un vero spettacolo.

gruppo della maddalene-valdinon-alberto concini

 

Le vette più alte del gruppo delle Maddalene

Le Maddalene non sono montagne particolarmente alte, solo alcune cime nella parte occidentale superano di poco i 2700 metri di altitudine. Le vette più alte della catena sono Punta di Quaira (2752 m) e Cima Tuatti (2701 m), all’estremo ovest del gruppo tra la val di Rabbi e la val di Bresimo. Nonostante il loro primato non svettano particolarmente tra le altre cime, ma da lassù si gode di un panorama spettacolare.

Sono altre le vette più appariscenti della catena, come il possente Monte Stubele (2671 m), la Cima degli Olmi (2656 m) una delle salite più frequentate, la Vedetta Alta (2627 m), il Monte Cornicoletto (2418 m) e infine al limite est della catena il Monte Luco (2434 m).

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Un po’ più a sud, staccato dalla dorsale principale, il Monte Pin (2420 m) con la sua ben riconoscibile forma a piramide, regala una bellissima vista su tutta la Val di Non.

 

Trekking e scialpinismo

Il modo migliore per scoprire queste montagne è conoscerle camminando. Nel gruppo delle Maddalene ci sono percorsi adatti a tutti, proprio perché l’altitudine media della catena non è molto elevata, si riescono a raggiungere anche le cime più alte con escursioni da fare in giornata. Tra queste montagne ci sono piccoli laghi, malghe caratteristiche, tutto un piccolo mondo da esplorare.

Per evitare dislivelli troppo impegnativi, è possibile fare bellissime e facili passeggiate nei pressi dei paesi, come a Rumo, oppure nella valle di Bresimo o ancora partendo dai paesi di Proveis e Lauregno.

gruppo delle maddalene-valdinon-caterina zini

Per gli escursionisti più allenati, c’è la possibilità di percorrere il sentiero Bonacossa (segnavia n. 133) che attraversa in quota tutto il versante sud del gruppo delle Maddalene, dal passo Palade fino in Val di Rabbi. Proprio lungo il Bonacossa si tiene ogni anno in estate la competizione sportiva Maddalene Sky Marathon, molto nota nel panorama delle corse in montagna.

Ma queste montagne offrono bellissimi panorami anche nella stagione invernale e sono il luogo ideale per gli appassionati di scialpinismo. I valloni e le malghe facilmente accessibili sono la meta perfetta anche per brevi escursioni con gli sci.

gruppo delle maddalene-valdinon- giulia graiff

 

 

Credits: per l’immagine di copertina (panorama verso Proveis e Monte Ometto) e la terza immagine nel testo Valentina Martini, per la prima immagine nel testo I Love Val di Non, per la seconda immagine Alberto Concini, per la quarta immagine Caterina Zini, per la quinta immagine Giulia Graiff.

Redazione

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