Il ponte tibetano in Val di Rabbi. Vertigini sospese

Proprio così, in Val di Rabbi c’è un ponte tibetano che può diventare la vostra prossima meta avventurosa ed è anche un’ottima scusa per scoprire questa bella zona della Val di Sole.
Se decidete di andare in Val di Rabbi direzione ponte sospeso scoprirete anche tanti aspetti di questa valle che vi faranno un po’ innamorare. Raggiungerla dalla Val di Non è davvero un attimo (dal bivio di Mostizzolo si arriva a Rabbi in 20 minuti di macchina), è quindi la meta perfetta per una bella gita in giornata.
Al ponte tibetano in Val di Rabbi
Per arrivare alla partenza del sentiero che porta al ponte tibetano si percorre la strada che risale la valle fino a Rabbi Fonti, dove poco dopo il paese, si può lasciare la macchina (al parcheggio sulla sinistra).
Da qui noi abbiamo imboccato la prima strada sterrata che parte proprio dal parcheggio, dove si trovano le indicazioni per la Val di Cércen, la cascata Ragaiolo e un elenco di varie malghe. La strada è sterrata e risale il versante attraverso il bosco, fino ad un bivio dove si prosegue a destra per il ponte sospeso (si trova l’indicazione).
La pendenza della strada è costante, ma non durissima, e si arriva proprio all’altezza del ponte, superando il dislivello (poco più di 100 metri) quasi senza accorgersene. Il percorso dal parcheggio all’imbocco del ponte è di circa 1 km e mezzo e ci vogliono circa 30/40 minuti camminando con calma, anche meno per i passi più allenati.
Ed ecco che si arriva al ponte sospeso… e ora chi ha il coraggio di attraversare?! Qualche brivido e un po’ di tremarella alle gambe quando si guarda giù, e in un attimo si arriva dall’altra parte. Sono 100 metri di ponte, sospesi ad un’altezza di circa 50 metri sulla cascata del torrente Ragaiolo, tra il fragore dell’acqua, i boschi e il cielo.
I lati del ponte tibetano sono ben protetti e non si corre nessun pericolo, ovviamente però non è una meta indicata per chi soffre di vertigini. Ma il paesaggio è molto suggestivo e vale la pena farci una capatina anche per chi non è sicuro di riuscire ad attraversarlo. Può essere una bella avventura da fare con i bambini, che di certo lo adoreranno!
Il ritorno, passando per la segheria
Invece di tornare indietro per lo stesso percorso dell’andata, è possibile scendere lungo il sentiero che costeggia il torrente seguendo l’indicazione Parcheggio Plan. Un modo per allungare il percorso e fare un giro ad anello per scoprire altre bellezze della valle.
Il sentiero che scende (sul lato destro del torrente, spalle alla sorgente) è un po’ ripido, ma molto ben tenuto, tutto di grossi scalini in legno con una bella ringhiera. Appena scesi di qualche metro, si trova un piccolo punto panoramico verso la cascata, con il ponte che passa poco sopra, immancabile una bella foto ricordo (dopo le mille fatte sul ponte!).
In pochi minuti si arriva alla base del sentiero, e si prosegue sulla strada sterrata verso sinistra passando sul ponte che riattraversa il torrente Ragaiolo. Da qui si può guardare su verso la valle e la cascata, e si intravede tra gli alberi il ponte sospeso.
Scendendo abbiamo incontrato qualche gruppo che saliva al ponte passando da qui, questo dovrebbe infatti essere il sentiero ufficiale per arrivare al ponte, di cui troverete indicazioni, e quindi un’alternativa possibile a questo itinerario.
Una curiosità: continuando sulla strada si nota sulla sinistra una bella fontana che dà subito voglia di bere acqua fresca. Al primo assaggio si capisce che il sapore dell’acqua ha qualcosa di particolare, dovuto probabilmente alla grande quantità di ferro, infatti la fontana è tutta colorata di un bel rosso-arancio. Pare faccia molto bene, ma il consiglio è di assaggiarla prima di riempire le borracce!
Continuando si arriva in circa 10 minuti alla segheria del Bègoi, restaurata e completamente accessibile, in un piccolo angolo di bosco e prato davvero molto bello attraversato dal ruscello che fa funzionare la segheria. Si trovano qui anche alcuni tavoli e panchine dove poter fare una pausa.
Da qui si può rientrare verso il punto di partenza percorrendo il sentiero che segue il torrente Rabbies, prima di arrivare alla macchina si trova anche un bel parco giochi che i bambini adoreranno. È possibile anche seguire le indicazioni del Percorso delle Segherie che vi porterà fino alla segheria di Braghje proprio a Rabbi Fonti.
E dopo… cosa fare in Val di Rabbi?
Se ancora non siete soddisfatti e la vostra idea è di fare una camminata più impegnativa, prima o dopo aver attraversato anche il ponte, ci sono diverse alternative. Potete continuare dopo il ponte verso la Val Cèrcen e le sue tante malghe, oppure proseguire per andare alla Malga Stablasolo e poi alle cascate del Saènt.
Se invece state pensando a qualcosa di più rilassante, la cosa ideale è fermarsi scendendo al percorso Kneipp di San Bernardo. Un posto bellissimo dove rigenerarsi e rilassarsi.
Ecco qui qualche info su cosa fare in Val di Rabbi.
Consigli
Prima di attraversare il ponte si trova un cartello con alcune avvertenze e le regole di comportamento da seguire.
Sul ponte tibetano si cammina su grate di ferro, quindi se siete con il vostro cane fate attenzione perché potrebbe intimorirsi.
La strada sterrata che noi abbiamo percorso per arrivare al ponte ci sembra fattibile anche in passeggino, forse meglio uno da trekking per la leggera pendenza. Ma non è poi possibile scendere per il sentiero che noi abbiamo percorso, per via degli scalini e perché davvero molto ripido. Anche il ponte sospeso si può attraversare solo a piedi.
Come arrivare in Val di Rabbi
La Val di Rabbi è un valle laterale della Val di Sole, in Trentino. Ci si arriva attraversando tutta la Val di Non, dopo Mostizzolo si prosegue risalendo la Val di Sole e prima di Malè si trova il bivio indicato per la Val di Rabbi.
Nota bene
In montagna, come in tutti gli ambienti naturali, non si abbandonano rifiuti, non si raccolgono fiori, piante e minerali e non si disturbano in nessun modo gli animali.
Credits: per tutte le immagini I Love Val di Non