In Val di Non c’è un bosco con fate streghe e gnomi

Nella parte di Val di Non detta Mezzalone, nel paese di Preghena c’è l’inizio di un percorso davvero speciale che vi condurrà nel bosco delle fate, tra scoperta e meraviglia. Assolutamente da conoscere, è un percorso pieno di storie e personaggi fantastici.
Dovete arrivare dunque all’estremità est dell’abitato di Preghena percorrendo la strada verso Rumo per trovare il punto di partenza di un itinerario unico e piacevolissimo che vi porterà in una sorta di dimensione fantastica, dove le favole sono un po’ raccontate, un po’ rappresentate e un po’ immaginate. Il nome ufficiale del percorso è “Il lavoro, le fate, le streghe“, ma vi capiterà di sentirlo descrivere come il sentiero delle fate un nome che anche secondo noi, lo descrive perfettamente.
All’inizio del percorso in paese, accanto alla fontana un totem esplicativo vi darà alcune informazioni utili. E, garantito, non saranno solo i bambini a rimanere incantati durante questa passeggiata del tutto speciale.
Cosa trovi in questo post:
- Il bosco delle fate, di streghe e di storie
Lo scultore - Il sentiero delle fate tra bosco e paese
Lunghezza, tempi, dislivello
Il percorso ad anello - Percorso alternativo senza la salita
Lunghezza, tempi, dislivello - Sentiero delle fate in passeggino
- Come arrivare a Preghena
Il bosco delle fate, di streghe e di storie
Mentre camminate nel bosco incontrerete tante sculture di legno che non raccontano un’unica storia ma piuttosto sono come un grande libro di fiabe dove nei racconti ti puoi perdere, leggerne qualcuno e magari qualche altro solo immaginarlo “guardando le figure”.
Sì, perché nel percorso le sculture e le storie sono davvero tante, e ogni anno ne vengono aggiunte di nuove. La prima racconta degli animali del bosco, è quella di un orso arrogante che poi impara la lezione e diventa simpatico ed è rappresentato insieme allo scoiattolo, la lepre e l’aquila.
Poi salendo, trovi le spade nella roccia dell’agguato sventato grazie a una preghiera da un principe e poi il pentolone delle streghe dove si butta una monetina e si ottiene fortuna. Poi c’è una strega volante, forse paurosa ma in realtà non così cattiva, per arrivare, salendo, alla Peste dal diaol lì, la scultura di un diavolo che non fa davvero paura e le sue impronte sulla pietra raccontano di una battaglia per il dominio sul mondo.
Il sentiero da qui scende un po’ verso la località detta dei plani, ci sono altre storie sulla via, i campanacci da suonare e le essenze locali da indovinare o imparare e quando incontrerete la fatina abbracciata all’albero imboccate a destra la strada che vi conduce alla grande area dei Plani attrezzata per picnic e sosta, il posto è talmente piacevole che potreste decidere di passarci un pomeriggio intero prima di riprendere il cammino.
Qui, tra le altre storie incontrerete lo gnomo che fa da custode all’entrata delle miniere d’oro, poi riprendendo il sentiero per scendere verso il paese incontrerete il grande serpente bianco che ha perso la corona, le scope delle streghe e il castagno che con la sua storia d’amore con una fata bellissima è il protagonista del racconto più tenero.
Sono tante le storie inframezzate dai racconti sul lavoro della vita di montagna e dei boschi che incontrerete su questo percorso animato da sculture davvero uniche, scolpite sembra, con la grazia di chi ha passione e con un estro che ricorda l’arte primitiva.
Lo scultore, Vito Datres
Scoprire che l’autore di tutte le creature di legno che rendono questo percorso simile a un libro di fiabe in 3D è uno scultore del posto, Vito Datres, è stato un valore aggiunto. Ci ha fatto scoprire che dietro quasi ogni singolo elemento creato c’è anche un’altra storia, quella di come è stato immaginato un soggetto, scelto un particolare legno, o di come è stata installata una scultura.
Dettagli che rivelano un ulteriore elemento di fascino di questo progetto, che sicuramente deve molto anche all’armonia che le opere di questo scultore per passione hanno con il bosco circostante.
Ad agosto, ogni anno il Sentiero delle fate è anche il luogo dove si svolge la Festa del Bosco Incantato, una bellissima festa per grandi e piccini piena di attività, divertimento e cose buone!
Il sentiero delle fate tra bosco e paese
Il percorso ad anello, ben segnato, si snoda dunque dall’abitato di Preghena (estremità est sulla strada per Rumo) salendo prima per un tratto ripido tra i meleti e poi infilandosi nel bosco per una via con tratti più ripidi nella prima parte e più dolci verso l’arrivo alla località dei Plani. Da qui il sentiero prosegue scendendo nel bosco per rientrare in paese, all’estremità opposta della partenza, chiudendo l’anello.
Troverete alla partenza le indicazioni per imboccare il percorso e, vicino alla fontana, un totem esplicativo con la mappa dell’itinerario. Clicca qui per vedere su Google Maps dove parte il sentiero.
Si tratta comunque di un percorso nel bosco a salire e poi con un tratto in discesa. Non è quindi un percorso pianeggiante, il dislivello coperto in totale è di circa 250 metri. Se la salita ti spaventa guarda il percorso alternativo spiegato nel prossimo paragrafo.
Lunghezza, tempi, dislivello
- partenza e arrivo del giro: Preghena di Livo
- lunghezza: circa 4,7 km (giro completo)
- dislivello in salita: circa 250 metri (gli stessi in discesa)
- tempo di percorrenza del giro: circa 1.45 – 2.00 ore (i tempi possono variare molto a seconda del passo e delle soste)
- sentieri: sentiero segnalato Percorso – Il lavoro, le fate, le streghe
- percorribile in mountain bike e passeggino da trekking (tranne tratto Strega Volante – Peste de Diaol, vedi sezione passeggino)
- percorribile con i cani (sempre bene tenerli al guinzaglio)
Il percorso ad anello
Partendo dal paese, si imbocca la strada asfaltata che sale tra i meleti con alcuni brevi tratti un po’ ripidi. Superata la stalla sulla sinistra, la strada diventa sterrata e, sempre salendo, si inoltra nel bosco, arrivati al tornante troverete una piccola fontanella (accanto alla fata dell’acqua) e lì potete fare rifornimento d’acqua.
La strada sterrata da qui prosegue più dolcemente, fino al pentolone dove svoltando a destra si prosegue per il tratto Strega Volante – Peste del Diaol, su un sentiero nel bosco. Se siete con il passeggino evitate questo tratto e proseguite dritti sulla strada sterrata.
Arrivati alla scultura del Diaol, si ritorna sulla strada sterrata che vi porterà in leggera discesa fino alla località detta I Plani dove troverete un’area picnic con tavoli e panche molto bella, in parte coperta (ATTENZIONE! Nell’area non c’è una fonte e quindi non si trova sul posto acqua potabile).
Dall’area dei Plani comincerete a scendere fino ad arrivare dalla parte opposta del paese. Questa parte del percorso è più ripida e potrebbe essere più faticosa e impervia da fare con i passeggini. Basatevi quindi sulla vostra esperienza di trekking con il passeggino per decidere se completare l’anello o tornare indietro seguendo lo stesso itinerario dell’andata.
Il percorso non è complicato e naturalmente è adatto ai bambini (anche in passeggino, da trekking, vedi sezione “passeggino”) tranne per il tratto Strega volante – Peste dal diaol perché dopo il sentiero stretto ci sono alcuni scalini per raggiungere la Peste dal diaol, che però può essere aggirato proseguendo sulla strada sterrata.
È percorribile in compagnia dei cani, al guinzaglio, seguendo le consuete attenzioni di quando si cammina su un sentiero frequentato da altri con gli amici a 4 zampe.
Il tempo di percorrenza può variare molto a seconda del passo e del tempo dedicato alle storie che si incontrano lungo il percorso. Contate quindi almeno 1 ora e mezza/2 ore.
Come andare al sentiero delle fate senza fare la salita
Come dicevamo, se la salita vi spaventa, se non siete allenati a camminare da soli o con il passeggino, un’alternativa possibile è quella di aggirare tutta la prima parte del percorso in salita, arrivando direttamente al tornante con la fontanella e la fata dell’acqua, e fare in sostanza una passeggiata quasi solo pianeggiante.
Attenzione però! Nel caso che decidiate per questa opzione, non si tratta più di fare un giro ad anello, ma dovrete tornare indietro per la stessa strada.
Arrivati a Preghena in macchina potete proseguire verso Rumo, dopo circa un chilometro sulla sinistra in corrispondenza di una croce, imboccate una strada secondaria che sale leggermente. La strada si riconosce anche per la presenza di una vecchia struttura che fungeva da stalla e che costeggia tale strada. La strada è asfaltata ma piuttosto dissestata, fate dunque attenzione.
Dopo circa 500 metri sulla sinistra vedrete uno slargo e l’inizio di una strada che entra nel bosco. Nello slargo è possibile parcheggiare ma se non trovaste posto, proseguite per altri 300 metri e troverete un grande spiazzo dove lasciare la macchina.
Guarda su Google Maps il punto esatto dove parte questo sentiero alternativo.
Imboccate quindi la strada sterrata sulla sinistra (questo è un tratto del Cammino Jacopeo d’Anaunia di cui troverete le indicazioni), pianeggiante e ben curata e dopo 15 minuti circa arriverete alla fontanella con la fata dell’acqua, da qui proseguite il percorso. Questo tratto è nettamente più leggero e davvero molto più semplice da affrontare anche per chi non è abituato a camminare o semplicemente desidera una passeggiata poco impegnativa.
Dalla fontanella con la fata proseguite quindi salendo sulla sterrata nel bosco, seguendo le indicazioni del percorso fino ai Plani. Il rientro si fa sullo stesso percorso, dai Plani quindi non scendete in paese a Preghena, ma ripercorrete a ritroso il sentiero dell’andata.
Percorso alternativo: lunghezza, tempi, dislivello
- partenza: bivio sulla strada per Rumo, 1 km da Preghena
- lunghezza: circa 3 km (andata e ritorno)
- dislivello in salita: circa 120 metri (gli stessi in discesa)
- tempo di percorrenza : circa 1.00 ora – 1 ora e mezza andata e ritorno (i tempi possono variare molto a seconda del passo e delle soste)
- sentieri: primo tratto sterrata segnalata Preghena – Cammino Jacopeo d’Anaunia, poi Percorso – Il lavoro, le fate, le streghe
- percorribile in mountain bike e passeggino da trekking (tranne tratto Strega Volante – Peste de Diaol)
- percorribile con i cani (sempre bene tenerli al guinzaglio)
Al sentiero delle fate con il passeggino
Questo bosco un po’ magico sicuramente ispira quei genitori amanti della natura che programmano passeggiate e giri con i loro bimbi in passeggino. Dal punto di vista del contesto sicuramente è una buona idea, ma c’è da dire che tutta la prima parte del percorso ad anello dal paese è ripida così come il primo tratto sterrato che entra nel bosco e questo può essere un problema. Anche il tratto dell’anello a scendere per rientrare in paese dalla località dei Plani è piuttosto ripida, e può essere scomoda da percorrere in passeggino.
Specialmente se non siete molto allenati e se non siete abituati ad andare in passeggino sui sentieri un po’ sconnessi, la cosa migliore è fare il percorso alternativo, seguendo le indicazioni per imboccare il sentiero tagliando tutta la prima parte ripida del tragitto.
Segui quindi le indicazione che trovi nella sezione “Come andare al sentiero delle fate senza fare la salita.“
In questo modo dal tornante della fontanella in corrispondenza della fata dell’acqua, proseguite seguendo la strada sterrata fino ad arrivare all’area picnic dei Plani, e rientrate percorrendo lo stesso itinerario. ATTENZIONE! Il tratto del percorso Strega volante-Peste del diaol non è percorribile con il passeggino, perché è un sentiero nel bosco e ci sono alcuni scalini. Per arrivare alla scultura del Diaol, potete fare un percorso alternativo, continuando sulla strada sterrata dopo la fata nel tronco.
Come arrivare al paese del sentiero della fate
Il paese di Preghena si trova nel comune di Livo, nella parte di Val di Non detta Mezzalone.
Da Cles seguire le indicazioni per la Val di Sole, appena dopo il ponte di Mostizzolo prendere il bivio seguendo le indicazioni per Livo-Rumo e proseguire sulla strada fino ad incontrare l’abitato di Preghena.
Imposta il navigatore su Google Maps per arrivare alla partenza del sentiero.
Ricordiamo a tutti l’importanza del rispetto della natura, dei suoi spazi e delle opere. Non abbandonate rifiuti, non disturbate gli animali del bosco e non raccogliete fiori e piante.
Credits: per l’immagine di copertina I Love Val di Non. Per l’ultima immagine del testo Marco Formolo, per tutte le altre immagini nel testo I Love Val di Non.